lunedì 11 marzo 2013

Il nome di questo blog

A qualche post dall'inizio vorrei ora raccontare l'origine del nome di questo blog. Si tratta di una piccola avventura personale che qualche anno fa ha incrociato una fettina di storia editoriale d'Italia. Ricordo quel periodo con nostalgia e compiaciuta soddisfazione, avevo 26 anni.

Nel 1995, da lettore affezionato dei Millelire di Stampa Alternativa, pensai di inviare a Marcello Baraghini una raccoltra di scritte tratte dai muri di Milano. Erano anni in cui le tag e i graffiti ancora non occupavano la stragrande maggioranza dei muri della città. All'interno di quel progetto editoriale di pubblicazione di libretti super-economici (con l'intento dichiarato di catturare nuovi lettori) uno dei filoni percorsi dai Millelire poteva ben ospitare la mia idea. Al di là del divertissement la mia intenzione era quella di salvare per sempre quei tanti pensieri dal basso che presto sarebbero stati ricoperti dall'Amsa, l'Azienda Milanese di Salute Ambientale (incaricata soprattutto della gestione dei  rifiuti). Il progetto piacque a Baraghini e il libretto che ne uscì fu intitolato "Oscar torna in sacrestia", da una scritta raccolta in circonvallazione dedicata all'allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro (scelta come titolo in verità per un suo certo apparente gusto nonsense...).

Di lì a poco avrei proposto allo stesso editore una raccolta di dichiarazioni di protagonisti del rock alternativo più o meno celebri che però, per mia scelta, non vide più la luce. Un libretto simile uscì poco dopo per gli stessi Millelire. In verità il mio interesse era maggiormente rivolto alla scrittura creativa e da allora mi imposi, escluse eccezioni, di lavorare ai miei progetti solo in quell'ambito (poesie e tentativi di romanzo, soprattutto).

Due anni più tardi, nel 1997, venni a sapere di un piccolo concorso letterario organizzato da Stampa Alternativa in occasione dell'apertura di un Ikea a Casalecchio di Reno (BO). Il tema proposto era un racconto che avesse come scenario la città di Bologna. A parte vederci per un saluto veloce al Salone del Libro di Torino, con Marcello Baraghini non ci eravamo più sentiti.

Decisi di partecipare perché a Bologna avevo un caro amico che in quegli anni frequentava il DAMS e che spesso mi ospitava da lui (cfr. la recensione di "Foughts" dei Me After You di qualche post fa e la loro intervista di prossima pubblicazione su queste pagine). Lo feci senza preventivamente avvisare Marcello o qualcun altro dello staff di S.A. perché non mi sembrava corretto. Feci una corsa contro il tempo e lavorando carverianamente a quel racconto sempre troppo lungo lo consegnai all'Ikea di Corsico (MI) alle 19:25 dell'ultimo giorno utile. La rete allora era giovane, io a casa non avevo un P.C. e scrivevo tutto rigorosamente a macchina.

Non coltivavo alcuna speranza di finire nei primi tre posti che sarebbero stati premiati con buoni spesa Ikea; per me - sempre eccessivamente severo nella correzione delle mie bozze - fu già un gran traguardo aver terminato e consegnato quel racconto.

Contrariamente alle mie aspettative qualche giorno dopo ricevetti la telefonata di un gentile signore: il mio racconto aveva vinto il concorso e io ero il fortunato possessore di un buono Ikea da un milione di lire (proprio come il signor Bonaventura!).

Fui invitato a Casalecchio alla piccola cerimonia di premiazione alla quale partecipò anche uno dei giurati che probabilmente aveva scelto il mio racconto, il bravo Matteo Bianchi. Con Marcello ci abbracciammo: aveva creduto ad un'omonimia e vedermi fu per lui una gran soddisfazione. Corressi a mano le bozze sui tavolini del ristorante svedese dove avevo appena consumato il pranzo che mi era stato offerto (e visto il casino delle mie ultime insistenti correzioni, in fase di battitura loro commisero due refusi piuttosto evidenti).

Il libricino uscì di lì a poco, a mo' di istant book, siglato come Millelire Stampa Alternativa ma fuori catalogo, o meglio fuori dalla distribuzione nazionale.

Stavolta venne mantenuto il titolo da me proposto e il titolo da me proposto era il nome di questo blog: un buon posto per riprovarci.    

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